Una vacanza nella Sardegna d’Agosto davvero originale
Civiltà nuragica, civiltà fenicia, civiltà romana si sono succedute nella colonizzazione del golfo di Oristano, lasciando ognuna una testimonianza di sé. Ideale sarebbe iniziare la visita del territorio partendo dall’“AntiquariumArborense”, il museo dove sono raccolte le tracce del passato della città. Interessanti le collezioni preistoriche, segno della colonizzazione umana della penisola del Sinis fin dalla notte dei tempi, e i corredi tombali punici e fenici, rinvenuti durante gli scavi dell’antica Tharros.
Chi vuol passare una vacanza ad Agosto in Sardegna, alternativa alle spiagge affollate, qui per organizzarsi, non c’è niente di meglio di perdersi nella storia e nell’archeologia.
Per avere un’idea del passato nuragico di Oristano, meglio puntare verso l’Alto Oristanese. Qui s’incontra il Nuraghe Losa di Abbasanta, uno tra i più eleganti e imponenti dell’isola, con torre a due piani, bastioni difensivi e altre torri, cronologicamente collocabili nella seconda metà del II millennio a.C. Poco distante, il complesso archeologico di Santa Cristina, una sorta di santuario nuragico, caratterizzato da un « pozzo sacro ». Si trovano, poi, un piccolo tempio circondato da misteriose strutture e un profondo ipogeo, dove probabilmente si eseguivano sacrifici.
Il fiore all’occhiello della Oristano archeologica è Tharros, città fondata dai Fenici nel VIII secolo a.C., sull’affusolata penisola che chiude a nord il golfo. Più numerose sono le tracce della colonizzazione romana (cisternone, anfiteatro e fortificazioni), anche se, percorrendo l’area degli scavi, ci si imbatte in elementi tipicamente punici, come il “tophet”, l’area religiosa, le antiche mura di difesa e il “tempio delle semi-colonne doriche”. Da non perdere, la salita fino alla torre di San Giovanni, sulla sommità del colle che sovrastava l’abitato, per godere uno splendido panorama.
A nord ovest rispetto al capoluogo, è interessante anche visitare lo stagno di Cabras. La laguna (4 mila ettari circa) offre uno straordinario habitat naturale a una fauna assolutamente unica, con aironi e fenicotteri. Dal punto di vista gastronomico, infine, sono da provare le specialità di pesce proposte dalla trattoria “Da Gino” (via Tirso 13, Oristano, telefono +39/0783/71428), tra cui spaghetti alle « orziadas », « fregua » con arselle e aragosta. Oppure le prelibatezze del ristorante “Il giglio” (via Casalini 47, Massama, telefono +39/0783/33019), impostate sui sapori della tradizione dell’interno (« malloreddus » allo zafferano e pecorino, ravioli di ricotta e bietole, agnellino al latte in padella).
Letture: Lorenzo Manconi « Breve storia di Oristano » Edizioni della Torre, 1992
« La provincia di Oristano. Il territorio, la natura, l’uomo » Silvana, 1990
Giuseppe Sisti, Alberto Valloni « Lo squash. Tecnica e pratica » De Vecchi, 1989
Matteo