Cicloturismo

« Esiste non so dove, un bellissimo paese: altrove ». (L. Carelli)

Ho sempre ritenuto che mettere a disposizione le proprie esperienze aiuti a contribuire all’accrescimento della cultura di tutti. Anche se molto spesso le esperienze risultano difficilmente trasmissibili, con questo spazio mi sento di stimolarne la ricerca con l’idea che altri possano ampliarle partendo da quelle mie. La mia pluriennale esperienza di fotoamatore, cicloturista e appassionato di scrittura, mi ha portato alla elaborazione di questo spazio web prima di tutto per provare a me stesso che esistono sempre nuovi modi di vivere e perché spinto a farlo da amici che hanno apprezzato i miei primitivi tentativi. Spero troverete diletto nel vedere, nel leggere, soprattutto nello sperimentare e ricreare sulla strada, anzi sulle ciclabili, quanto da me vissuto e raccontato.

« Io non so se andare in bicicletta mi farà vivere più a lungo, certo mi farà vivere meglio ». Mi scuso di non ricordare l’autore americano della citazione. Certo è che da quando dedico le estati a trascorrere una settimana a viaggiare in bicicletta negli itinerari che mi preparo (qualcuno dei quali sono qui descritti), ho notato che l’Europa a portata di pedale è una fonte inesauribile di ambienti e arte nelle più volte dei casi poco viste dalle grandi masse. Viaggiare senza stress, percorrere distanze anche notevoli con tranquillità, nel silenzio, attraversando paesaggi da cui l’automobile è esclusa, si rivela « una esperienza terapeutica, profondamente disintossicante e liberatoria ». L’esperienza del cicloturista conferma che viaggiare è possibile, appassionante, proficuo anche se non ci si spinge lontano. “Esiste non so dove, un bellissimo paese: “altrove”. (L. Carelli)

L’altrove diventa così un luogo la cui distanza è puramente fittizia se quel che si cerca, e per forza di cose vi si trova, è un posto dove riprodurre gli stessi rituali che ci legano e ci soffocano nel nostro abitat. (Gaia De Pascale)

Itinerario cicloturistico Berlino – Rostock – Warnemunde

La bicicletta irrompe nella natura, con la voce del silenzio. In questo itinerario di 400 chilometri, primo tratto della Radferneweg Berlino – Copenaghen, il silenzio abita, regalmente, nelle innumerevoli stanze di uno Schloss che si chiama natura. Il silenzio non parla, non scrive e non compone musica. Eppure si fa sentire. Una bicicletta può bastare per ascoltarlo. Segue oppure leggi più collegandolo al link sotto indicato Itinerario cicloturistico Berlino – Rostock – Warnemunde

Ostseekusten-Radweg (ciclabile della costa del mare Baltico)

La conoscenza del percorso ciclabile della costa del mare Baltico, inizia su un traghetto: quello sul quale è indispensabile salire per attraversare, a Warnermunde, la foce del fiume Warnow e tutto il suo porto, per procedere in direzione est. Dopo pochi chilometri, il percorso che corre lungo l’unica strada, si addentra nel bosco di pini, a volte sterrato, conduce al Rododendrumpark di Graal-Muritz. Curato, ben tenuto, ritengo sia una meraviglia nel periodo di fioritura. Ora la ciclabile sale in cattedra, anzi sulle dune, e il mare, la spiaggia, i colorati divani invitano al rilassamento…

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Usedom-Berlino (cicloturismo oltre il muro)

L’isola di Usedom era alle spalle dopo un’ora e mezza di traghetto. Kamminke, porto di partenza, aveva lasciato un caro ricordo e la conoscenza di una triste pagina di storia: la collina di Golm. La nuova ciclabile ora si chiama Radfernweg Berlin-Usedom e viene da noi percorsa in senso contrario. Il suo logo, nuovo, moderno e verde, appare presto in prossimità dello sbarco ed è facile conformarvisi per la nuova e copiosa segnaletica. Essa è spesso accanto a segnaletiche di numerose nuove ciclabili che indicano percorsi naturalisti e rilassanti di ogni genere e in tutte le direzioni. Vera ricchezza di questa parte di ex DDR dove accanto alla ricostruzione in atto di abitazioni e industrie non si è dimenticata la costruzione, e/o l’ammodernamento, di piste ciclabili a riprova dell’ereditato interesse per il turismo in bicicletta.

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Cicloturismo nell’isola di Rodi

Rimasi… “in ascolto del vasto silenzio che non era affatto silenzio, ma continuo mormorio, il lungo fremito della natura, il sussurro dell’acqua contro i ciottoli” (R. Pilcher) Furono cosi, molti dei giorni che trascorsi all’isola di Rodi, gustando a piedi nudi, la voce del silenzio delle sue spiagge.

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Fernando Da Re